Anale all’Inferno

Ho già preso il caffè e ho fumato una sigaretta in veranda. Mi aspetta una giornata movimentata, devo andare all’Università dove frequento il primo anno di Psicologia. Vorrei farmi una doccia, ma prima vorrei depilarmi, è una giornata di sole e per infilarmi la gonnellina devo essere perfetta. Non ho molti peli, anzi a dire il vero pochissimi e morbidi. Tolgo la maglietta, butto nei panni sporchi gli slip, prendo le striscette e mi sdraio nel letto. Finalmente entra mia sorella che mi aiuterà.
– Ok Stefania sei già pronta, dai facciamo presto che devo uscire. Che ti devo togliere che non hai peli…sei fortunata.
– Anche te lo sei, lo so che ne ho pochi, ma voglio togliere anche il filino che ho davanti…
– Uff che noia…
Inizia la procedura, per fortuna ne ho pochi e non sento dolore, tranne quando arriva al punto cruciale…
– Ahhhh che dolore…
– Ma dai esagerata…
– Mi ha fatto male….Ecco…ora è liscissima….vuoi sentire…?
– Scemaaaa no
– Ma dai…toccala…mi sono anche leggermente bagnata con il dolore….mmm dai toccala…
– Finiscila scema…provochi sempre, per mettere in imbarazzo…
– Ahahaha ma dai…che sarà mai…un piccolo ditalino alla tua sorellina….guardala che carina…tutta liscia…
– Ahahahaah smettila cretina…a prescindere che non sono attratta dalle donne come te…preferisco di gran lunga…altro…e poi ti immagini mamma e papà…ahahahaah dai preparati che devi andare all’università.
– Uff…dai guarda che bel culetto che ho…sei sicura che non vuoi giocare con me…?
– Bastaaa scema…no…
– Ahahahaha ok ok prendi sempre tutto sul serio.
Faccio la doccia, mi vesto e in 30 minuti sono a seguire le lezioni. Presto farò gli esami e inizierà la mia carriera universitaria. Mi sono già ambientata e con le/i colleghe/i abbiamo già creato un gruppetto di amici decisamente variegato e divertente. Siamo in pausa, rispondo a Flavio, un ragazzo che ultimamente sto frequentando, è convinto che stiamo insieme, ma a dire il vero non lo trovo particolarmente interessante. E’ un pochino timido e non mi affascina la sua personalità ansiosa e indecisa, ma è molto carino anche se sembra sempre un pulcino bagnato. Passerò da lui a pranzo, mangeremo qualcosa e poi tornerò a casa per studiare, visto che in serata deve venire Irene, un’amica dell’Università.
Finisco le lezioni e vado da Flavio, ha già preparato tutto.
– Dai è pronto siediti…
– Come sei formale…che ti dispiace se prendo il piatto e mi metto sul letto a mangiare…?
– Beh veramente…ma si dai tranquilla…poi sistemo io…
– Mamma capisce che sono stata qui…? Mamma lo sa che sei cresciuto…?
– Dai su…altrimenti lo sai…rompe le scatole…preferisce che non venga nessuno a casa…
– Devi cercare di affrancarti da questa situazione…oppure deve dirti tutto…e te tutto a lei…per esempio ora appoggio il piatto sul mobiletto e te lo tocco…mamma deve decidere se posso farlo?
– Ma..che c’entra…è che…
Sono sul letto, appoggio il piede sul pantalone e lo struscio tra le sue gambe…sento che immediatamente ha un’erezione. Mi slaccio la camicetta e mostro il seno…
– Mamma ti deve dire cosa devi fare…? Che fai me le tocchi o devo chiamare qualcuno…?
Si avvicina, le tocca, prima timidamente e poi con voglia…ha le mani fredde…odio le mani fredde…quasi mi pento…
Mentre le tocca, sbottono i pantaloni, abbasso gli slip…odio gli slip…li trovo da vecchi o da bambini…ed esce fuori il suo attrezzo…non è una visione celestiale, le dimensioni sono un pochino…carenti anche la circonferenza…ma almeno è bello dritto, non amo i falli storti. Mi piacciono dritti, contorni ben definiti, con la testa ben disegnata e distinta dal resto, e sotto il sacco con i testicoli, ben attaccati e durissimi. Con la lingua, disegno i contorni. Parto dalla fessurina sopra, accarezzo il glande, lo assaporo, scendo giù e metto in bocca i suoi boccini, sono duri. Torno sopra e sento che già sta uscendo il suo liquidino…è salato. Muovo la lingua nel mio palato per assaporare e memorizzare il sapore e l’odore. E’ una mia mania…odori e sapori. Anche nelle altre cose, se l’odore mi attrae, devo sentire il sapore. Da bambina mia madre mi strillava…mangiavo i fiori….poi magari li sputavo.
Continua a toccarmi goffamente, sembra che stia impastando un dolce con la paura di sporcarsi…invece per come sono io…deve prendere bene a piene mani, sporcarsi, leccare e mangiare l’impasto, spargerselo sul corpo. Sono un lusso per lui…è come far guidare una Ferrari ad una nonna di 100 anni. Sento già l’odore del suo seme, non promette bene…Mi alzo lo bacio…mi alzo la gonna e gli faccio toccare il sedere, devo portare io la sua mano tra le gambe…quasi quasi me ne vado…evidentemente sono già psicologa…anzi crocerossina…è imbambolato…
– Senti…devi chiedere a mamma…se mi puoi…sbattere…?
Mi metto carponi, abbasso le mutandine e…
– Che dici devo dirti tutto…o me lo fai sentire di tua iniziativa…?
Finalmente, viene dietro e appoggia il pisellino nella mia farfalla….è proprio imbranato…
– No appoggialo sul buchino, oggi ho voglia di sentirlo dietro…la farfallina me la tocco io….
– Mah…mah…intendi un rapporto anale….accidenti…?
– Chiamalo come vuoi…si nel buchino stretto stretto….mamma è d’accordo…?
Appoggia, ma non riesce ad entrare, passo un pochino della mia saliva, afferro il suo giocattolino e lo faccio entrare…
– Mmm ok…ora dai sbattimi….fammelo sentire bene dentro.
– Mmm siii ora te lo sfondo….
Neanche a farlo apposta…sento 3…4 colpetti e poi un getto continuo caldo mi riempie…
– Accidenti nooo…già sei venuto….
– Si scusami non …si insomma non ho resistito…
Non apro bocca, vado in bagno a lavarmi, continua ad uscire il suo sperma, l’unica cosa abbondante che ha…
Mi vesto e mentre cerca di scusarsi, gli mollo un ceffone…avrei voluto staccargli la testa.
Apro la porta e me ne vado.
Sto fuori di me, accendo una sigaretta dopo l’altra e poi prendo il cellulare e faccio un numero…
– Pronto…puoi parlare?
– Ahh sei te…non capivo dal numero anonimo…si certo sono solo.
– Lo sai che ti chiamo col numero nascosto e sai anche il motivo.
– Senti Bastardo posso venire a casa?
– Se desideri certo…lei torna stasera…
– Ok tra 15 minuti sono là…
Il Bastardo come lo chiamo io è Max, uomo sposato con due figli, ha 13 anni più di me. Lo conosco da quando ne avevo quasi 17. E’ moro, carattere indisponente, sarcastico, geniale e affascinante da morire.
Il secondo giorno che l’ho visto, mentre parlavamo di Hegel davanti ad un supermercato alle 18.00 di una giornata di novembre, gli sbottono i pantaloni e trovandolo già eretto, lo monto. Ancora ricordo le sensazioni. Arrivo a casa, mi apre e subito, infila la lingua nella mia bocca. Le sue mani le sento sul sedere. Mi afferra, scivola la sua lingua sul seno. Slaccio la cinta, il bottone e afferro il suo strepitoso utensile. Le mie mani lo tengono come una mazza da baseball. Scivolo lungo il suo corpo e lo vedo davanti a me, non è lunghissimo, ma è tremendamente largo, sembra un soprammobile di marmo, dritto. Lo infilo nella bocca, spinge la mia testa verso di lui, mi arriva in fondo alla gola, mi sento soffocare. Mi stacco da lui, mi spoglio, mi prende in braccio, lo circondo con le mie gambe, il suo coso spinge sulla mia pancia. Mi porta in camera da letto…
– Si mi piace farlo sul vostro letto, mettimi sul lato di tua moglie, voglio sentire il suo odore sulle lenzuola.
– Che vuoi farti anche lei…attenta che potrebbe sorprenderti
– Chi mi faccio lo scelgo io Bastardo, guarda come ride sulla foto…che faccia…da…
– La tua è angelica, ma solo il viso…
– Basta parlare fammi sentire come sei uomo…
Abbiamo una relazione da circa due anni, non intende lasciare la moglie, e né a me interessa.
Mi mette carponi, mi lecca, la sua lingua si insinua dentro di me, alterna i due miei erotici fori.
– Chi ti è venuto dentro…ancora sento il suo sapore…
– Un imbecille…
Si appoggia dietro, spinge in quello più stretto, lentamente si apre. Diventa sempre più largo. Fa male, ma è un dolore eccitante. Sento che si apre, e brutalmente sta entrando, quasi ho il timore che là in fondo si rompa tutto. Le sue mani sui glutei che allargano il mio buco, non è più un semplice foro, ma sta diventando una voragine. Sembra di avere un animale dietro, non ha riguardo per la mia intimità, entra sempre più dentro, si fa strada non trova ostacoli e il mio piacere aumenta, inarco il sedere lo voglio bene dentro, mi sto bagnando, sono nelle sue mani, abbasso lo sguardo e ho l’impressione di vedere la mia pancia che si gonfia, come se il suo membro spostasse i miei organi interni. Sono bagnata tra le gambe, e cola il mio umore, sudata come se fossi al sole dell’equatore, soffoco le urla con il cuscino della moglie nella bocca. Sta ancora entrando e spero che ancora continui, spinge nelle pareti. Sculaccia il sedere che ormai sarà rosso, pizzica il clitoride che ormai sembra un piccolo fallo, i capezzoli. Tira i capelli, mi insulta come l’ultima delle donne da strada. Comincio a sentire i testicoli che sbattono sui glutei, è completamente depilato il Bastardo e la leggera ricrescita della peluria, solletica le labbra della mia farfalla. Ho brividi intensi, sorrido guardando la foto della moglie sul comodino. Sento un forte colpo nelle viscere, alzo la testa, non trattengo le urla di piacere è tutto dentro e ora mi sta sbattendo. Non respiro, sto soffocando su quel membro che ho dentro completamente, sta massacrando i glutei con le sue mani che mi afferrano. Rimanendo incastrati si sdraia sul letto, sto sopra, ora ho la sensazione, di quei poveretti che venivano impalati. Mi alza col le sue mani e mi fa ricadere su di lui, ogni volta è un colpo violento sulla pancia. Ha il mio seno tra le mani, le toglie solo per asciugare la mia farfalla per poi infilarle nella mia bocca, devo sentire cosa esce dal mio profondo. Eccolo che arriva il mio orgasmo, struscio le mie dita sul clitoride, è intenso ma dopo arriverà quello fortissimo. Lo incito a continuare, gli dico che non mi fa godere abbastanza, diventa ancora più violento. Stavolta mi sdraia sul letto, alza le mie gambe, porto le ginocchia al seno, è di fronte a me. Mi bacia, la lingua solletica la gola, e sotto continua a martellare. Ha un viso eccitante, leggo la violenza sui suoi occhi, vengo ancora. Ma gli orgasmi si seguono uno dopo l’altro, talvolta sembrano più di uno contemporaneamente. Mi fa male tutto, ma non deve finire ho ancora voglia. Mi rimette carponi, stavolta ho lo specchio davanti, i due maiali, l’hanno studiata bene. Ora lo vedo come mi monta e lui fissa il mio viso, deve fare così quando monta la moglie. La cosa mi eccita, di lato vedo la luce dell’orologio e mi rendo conto che è più di un’ora che mi sodomizza. E’ ancora durissimo, ma comincio a sentire l’odore del suo sperma che sta per salire lungo la sua asta. Il pisellino di prima è una semplice matita al confronto. Mi copre col suo corpo, mi urla nelle orecchie che sta per riempirmi. Sono stordita, mi sento svenire, cala una nebbia sugli occhi. Devo mettermi il cuscino tra le gambe, sale su forte molto più forte dei precedenti, urlo il mio orgasmo, sto venendo. Sento anche lui… mi sta riempiendo come se stesse farcendo un bignè, è caldo e denso. Dura tantissimo il mio orgasmo, ma devo anche masturbarmi il clitoride, ne arriva un altro diverso sento che sto spruzzando sul cuscino. Ora il bastone si è afflosciato e si sfila naturalmente. Poggio la mano dietro di me, non ho un buco ho un cratere, riesco a infilare 4 dita con facilità…
Mi accendo una sigaretta, amo fumare in quella stanza. Trovo un paio di slip bianchi infilati tra il materasso e la spalliera del letto. Hanno delle macchie, li annuso…è l’odore della moglie. Li provo, cola un pochino di sperma. Li tiro per terra.
– E’ a lavoro la tua vacca da monta…?
– Si…torna stasera. Ieri è partita per Milano e torna oggi.
– Ahh notte fuori…te l’avrà montata il nuovo capo.
– Ahahahah può essere. La sua carica erotica assomiglia alla tua.
– E nooo….Primo non assomiglia nessuno a me e poi ha 10 anni di più….è cadente.
– Non è cadente….ahahahaha…ancora si difende bene….guarda…
Prende il cellulare e mi mostra le foto, ne ha diverse. In vacanza, a casa, in vari luoghi. Vestita e nuda. Ovviamente mi soffermo su quelle dove non ha vestiti. Ha un bel seno pieno, magra. E’ bionda con capelli corti, occhi verdi. Mostra il sedere, sembra sodo. Ovviamente è depilata, non si vedono le grandi labbra, sembra avere solo un taglio. Poi mostra altre foto decisamente hard…la moglie alle prese con un lavoro di bocca, sul suo arnese. Lecca i testicoli, e il membro è appoggiato sul suo viso. Deve essere brava a succhiare. Nella foto successiva, si vedono i suoi schizzi sul viso, sui capelli.
– Queste non le avevo viste….mi avevi mostrato quelle della casa al mare. Schizzi recenti ahahahaha. Sei un maniaco delle foto, molte assomigliano a quelle che mi hai fatto.
– Le pose le scegliete voi…io clikko e basta, siete voi esibizioniste e vanitose, le hai viste queste con la pancia di quando era incinta?
– Si erotiche…senti tra 15 minuti devo andare a casa, deve venire un’amica dell’università….vista la tua età…
– La mia età…? Ok che ho 13 anni di più, ma mi sembra che quando cerchi una monta vieni qui….e stasera con la tua amica fai le porcherie…me la descrivi…? E’ lesbica o bsx come te o solo amica?
– Accidenti, non l’avevo vista questa…tua moglie con due arnesi…uno è il tuo e l’altro…?
– Il collega che è a Milano…dai descrivila…lo sai che mi eccita sentirti raccontare.
– Si lo so…ti piacciono quelle giovani…oddio a te piace tutto…sei un porco bastardo….
– Ma se la prima volta, mi sei saltata addosso…dai racconta.
– Ma senti ancora girate nudi per casa…? Deve esserci qualcosa di patologico…Lei che stende la biancheria e te con il tubo fuori ad annaffiare e non intendo il tubo dell’acqua…i vicini saranno sconvolti.
– Si sempre nudi…e in balcone talvolta il tubo, annaffia mia moglie. Ma poi di che parli te… aspirante psicologa… giri in slip, con tuo fratello più grande che studia in camera…raccontaaaaaa
– Appunto chiuso in camera….Irene ha la mia stessa età, viene da una famiglia bene di Roma, studia con me. Ragazza carina magra, rossa di capelli, ne ha tantissimi ricci. Aria da ragazza bene di sinistra, impegnata politicamente. Vuole cambiare il mondo da ragazza ricca, ma è una bravissima persona. Ricerca gli eccessi, l’anticonformismo e cerca la sua sessualità. Amante un pochino imbranata, ma disponibile a provare per cercare. E si è offerta su un piatto d’argento, rappresento il suo anticonformismo. Ti dicevo tanti capelli ricci e rossi, sembrano non curati ma in realtà sono studiati. Si mortifica con maglioni enormi e gonne lunghe, coprendo un corpicino molto magro ma piacevole. Tette piccolissime, capezzoli da ragazzina. Ha una patatina pelosissima, rossa. Non li toglie i peli da lì…Piedini affusolati, piccoli. Unico vezzo è uno smalto nero. Ha un odore di vaniglia, che contrasta con il sapore che sembra Ribes….e sai di cosa parlo…eh si lo sai…ti sta crescendo…
Lo prendo in mano, accarezzo i testicoli lisci, le gambe. Avvicino il viso delicatamente poggio la lingua, sento il suo odore e il mio, sembrano mescolati come un’alchimia da barman. Tiene la mia testa e guida il mio movimento sul suo fallo. Mi piace succhiarlo sentire il sapore, come amo leccare le farfalle per lo stesso motivo. Assaporo quello che mi danno e spesso ne bevo i frutti, come quando mi davano il latte con il miele per la gola arrossata. Lo muovo con entrambe le mani, riesco a infilarlo nella gola, dove del resto deve essere. Ora è pronto, bello duro e scivoloso, sposta la mia testa. Si alza, allargo le gambe, sono fortunatamente già larga per l’eccitazione. Entra con attenzione e mi infilza, la mia patata si deforma per la penetrazione, lo sento stantuffare, cavolo come spinge. Immagino ancora la moglie sotto di lui, è un pensiero che fugge appena lui chiama il mio nome associandolo ad un epiteto volgarissimo che mi fa venire. Sento lo scroscio scivolare sul fallo, sono colpi durissimi e continui sempre più veloci e sempre più profondi. I vicini devono sentire la mia voce che urla di spingere sempre più forte. Le mie gambe lo stringono, il suo dito annaspa nell’altro buco ancora apertissimo. Colpi come lame che lacerano le mie carni. Sta per venire….
– Sei protetta ragazzina…?
– Tranquillo inondami con i tuoi schizzi.
Arrivano forti e copiosi e poi si sdraia, avidamente vado a succhiare il seme che ancora esce.
Faccio una doccia, mi asciugo con l’accappatoio della moglie, uso anche i suoi sandali. Mi vesto, infilo uno slip della moglie, il mio è troppo bagnato. Lo infilo insieme all’altro che ho trovato prima, tra il materasso e la spalliera del letto. Almeno la moglie potrà sentire il mio odore e capire che sono stata là. Non che non sappia della mia esistenza, un paio di volte il Bastardo mi ha proposto di unirmi a loro. Un giochino di ruolo, dove sono la sorella minore della moglie, messa nel mezzo del letto. Dove il rapporto incestuoso l’avrebbe fatta da padrone, e lei mi avrebbe punita con giocattoli e sottoposta alle loro attenzioni. Ho vacillato a quell’idea, ma il mio spirito indipendente e fortemente autoritario, mi ha fatto declinare l’offerta. So che ha mostrato a lei, le mie foto. Non solo di nudo, ma anche altre molto più spinte, esattamente come io conosco le sue foto. Credo che lei incarni esattamente l’immagine che a quei tempi avevo della perversione. Basta pensare alle foto e al racconto del Bastardo, di lei presa con un altro uomo, quando era al settimo mese di gravidanza. Coppia pericolosa, da sola riesco a gestire lui, ma la coppia non credo di esserne in grado. Eccitante ma pericoloso, lei mi intriga, mi attrae nella sua malvagità. Esco di casa, fermo un taxi e torno alla mia vita. Ritorno dall’inferno, con i suoi demoni e tentazioni, ho i segni sulla pelle e nella carne, ma soprattutto nella psiche.
Entro a casa sento odore di pizza, mia sorella ed Irene l’hanno ordinata. Le saluto, un bacio affettuoso ad Irene e un occhiolino a mia sorella, afferro un pezzo della pizza e lo divoro…
– Non tornano mamma e papà…
– Sai che novità…
Mio padre è spesso all’estero per lavoro, chi avrebbe mai detto che avrei sposato uno identico, e mia madre lavora presso l’ambasciata olandese essendo lei stessa di questa nazionalità.
Si sono conosciuti a Singapore e non si sono più lasciati.
Mio fratello invece, sempre con gli amici a suonare per locali. Musica reggae…la nostra casa difficilmente è silenziosa.
Irene mi chiede…
– Beh hai fame…come è andata che hai fatto…
– Bene viaggio all’inferno e ritorno…
– Cioè…?
– Avrà visto il ….Bastardo….solo lui è all’inferno e lei talvolta ama le fiamme….sciocca….dice mia sorella
– Bastardo…inferno…non capisco…dice Irene…
– Non chiedere…è pericoloso…ahahahahaha, a proposito, stasera viene Luca e dormo in camera di mamma e papà, nostro fratello porta Katia e dorme ovviamente nella sua stanza, quindi se Irene vuole dormire con te in camera nostra nessun problema.
– Ahh non facciamo un’orgetta ahahahaahah
– Ecco la scema psicologa…
– Io avverto a casa che dormo qui…se te vuoi…
– Ma certo Irene…lo sai che voglio, basta che non mi addormento…sono sfinita…
– See dormi…non so come fai Stefania…fai 2000 cose diverse…
– Sorellona lo sai…sono il genio della casa…ahahaha
Passiamo una bella serata, pizza musica, birra, fumo e tanto chiasso e risate. Dopo l’ultimo giro fumando, andiamo ognuno nelle proprie stanze.
– Sei dolcissima Irene…spero tu stia bene e che ti sia divertita stasera.
– Si…serata bellissima.
Ci baciamo, accarezzandoci. Le tocco i capelli, sono soffici e profumati. Siamo scalze, mi infilo sotto la sua gonna, le sfilo gli slip. Le bacio il pube, con il suo folto pelo rosso, le bacio le gambe. Le piace sentire la mia lingua sul corpo, la carezzo. Pelle vellutata, tosta. Mi tiene la testa, tra le gambe, capisco che vuole sentire la bocca. La lecco, mi dedico a lei. Mi stringe la testa con le gambe e viene nella mia bocca. Si sfila il vestito anni ’70, rimane nuda mi abbraccia, mi spoglia, cadiamo nel letto. Ci baciamo le nostre intimità, è sopra di me, la farfalla ben aperta sulla mia bocca e il suo culetto ben in mostra. Inserisco un dito dietro, è strettissimo e sente un pochino di dolore, ma lo vuole. Si sorprende di come riesca a infilarmi più dita dentro. Ci masturbiamo mentre ci lecchiamo. Stavolta le vengo io nella bocca. Prendo il porta sigaro che custodisco con cura. Ci penetriamo a turno, le piace stare carponi mentre lo infilo.
– Stefy ti amo…
– No dai…è solo il momento…piacere intenso e confondi…
– Vorrei che …si insomma vorrei avere un fallo da mettere intorno e a turno….
– Ho capito tesoro…ma non ne ho ora…
– Se te la senti, ti mostro una cosa, ma con attenzione.
Mi alzo, mi appoggio alla spalliera del letto, mettendo le mani dietro sul ripiano…arrivo sull’angolo del letto all’altezza del pomello. Mi appoggio sopra e lentamente scendo….mi guarda, spalanca gli occhi, mi sto penetrando a fondo, il pomello con una parte del supporto…ora salgo e scendo come fosse un membro maschile. E’ eccitata, mi lecca mentre mi penetro.
– Ora viene il meglio…
Lo sfilo e l’appoggio dietro, e lentamente entra con facilità dopo la giornata di oggi. Mi penetro analmente e ci masturbiamo…stavolta mi sentono tutti.
– Fammi salire a me Stefy…
– Si ma solo avanti…e fai attenzione a non scivolare…
E’ il suo turno…ora sentono lei…ha la farfalla ben aperta, con il suo pelo rosso e sale su e giù. La tengo per paura che scivoli. Ha un orgasmo intenso, stavolta si sdraia e rimaniamo abbracciate.

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