Chiavata da Roberto

il pomeriggio successivo usci per fare delle commissioni, un gran caldo, ero a fare delle compere quando ecco suonare il telefono, numero non registrato, risposi, era lui , Roberto, mi disse di raggiungerlo nella sua villa al mare, mi mandò la posizione, tornai a casa, infilai un vestitino con un costume e lo raggiunsi .

una bella villa di fronte alla spiaggia, ero eccitata, curiosa, anche un po’ intimorita, entrai, lo trovai al telefono in piscina, in accappatoio, mi fece cenno di avvicinarmi e di seguirlo, entrammo in casa, super lussuosa, continuava a parlare, entrammo in una stanza, piena di armadi, un grosso specchio a parete, una scarpiera piena, enorme, fatti bella mi disse chiuse la porta e mi lasciò li.

posai la borsa, aprii gli armadi, era una specie di sexy shop , vestitini costumi per travestimenti , costumi da bagno, lingerie, era pazzesco, altrettanto La scarpiera, un arsenale di scarpe tacchi esagerati , sandali, non credevo ai miei occhi…

potevo sbizzarrirmi e indossare ciò che volevo, fare la troia..

lo sentii rientrare mi prese e mi fece cenno di seguirlo, uscimmo in giardino piscina sdraio, un lusso sfrenato, si sdraiò sulla sdraio , sposto l’accappatoio, saltò fuori il suo arnese barzotto , davvero largo, grosso non lunghissimo, due palle scure enormi,  continuava la sua chiamata ” cosa guardi dai succhia” torno al suo discorso.

eccitata, mi chinai tra le sue grosse gambe e cominciai a lavorare quel paletto.

impazzivo al suo modo di fare, continuava impassibile a parlare, il suo cazzone era davvero eccitante, svenato largo duro una gran cappella, succhiavo avidamente, poi slinguavo la cappella gonfia, mi riempiva la bocca , era di marmo, impassibile alle mie labbra finì la telefonata.

ci alzammo mi mise la lingua in bocca, ” torna nella stanza e metti un paio di tacchi ti voglio ancora più cavalla”

tornai nella camera, scelsi dei sandali con dei lacci davvero alti, mi slanciavano , gambe lunghissime, poi un bikini giallo , stupendo sulla mia carnagione scura, traballando sui tacchi tornai da lui…

lo trovai sigaro e bottiglia in mano , mi guardo, brindammo, poi mi fece mettere a pecora sul lettino …’ gran bel culo eh ” 

scanso il filo tra le chiappe, senti scolare il freddo champagne tra le chiappe …poi la sua lingua esperta lavorare il mio culo leccando il buchino …poi sentii che mi stava penetrando il culo con qualcosa…

passò davanti, io a pecora, di nuovo il suo cazzo praticamente davanti al mio viso.

Verso sul cazzo champagne e lo pianto nella mia bocca , lo tirava fuori e mi faceva bere poi di nuovo il cazzo , che gran porco.

torno dietro sfilò l’oggetto… era il sigaro …

mi aveva infilato il sigaro nel culo e mentre di nuovo ciucciavo il suo arnese lo accese e fumava, ” ti piace eh mangiacazzi , lo sapevo che eri una gran succhiacazzi”, mi davo da fare vogliosa su e giu insalivando quellasta dura.

sul tavolo c’erano dei plugin….ne prese uno torno dietro, di nuovo la sua lingua nel culo ..

piano piano mi pianto il plugin e lo lascio lì.

quell’uomo mi faceva sentire davvero la sua troia.

si sdraiò sul lettino, mi fece cenno di salire, scavallai il lettino, tra le gambe lunghe e i tacchi poggiavo per terra, mi piegai e il suo palo si fece strada nella mia figa ormai grondante..

era davvero largo mi apriva, il plugin nel culo..

cominciai a cavalcare quel gran cazzo con i tachi il suo cazzone in figa ad impalarmi , mi sentivo troia, mi faceva impazzire , mi fece tirare piu in avanti sul lettino praticamente mi invitò a sedermi sulla sua faccia, la sua lingua sapiente faceva impazzire il mio clitoride poi di nuovo impalata sul cazzo che batteva colpi da sotto , si accaniva sui capezzoli duri .

mi mise a pecora , 4 zampe sul lettino faccia im giu e culo in su , impalata di nuovo in figa, colpi forti , continui , mi montava senza tregua , sentivo il rumore delle sue grosse palle sbattere,  poi sfilò il plug dal culo , lo sentivo aperto , lo sentì ridere e in un attimo mi pianto il paletto nel culo , sentì davvero poco , lo sentivo stantuffare liberamente senza difficoltà, solo il piacere… era diventato così morbido e piacevole .. adesso si che sentivo le sue palle sbattere, godevo fisicamente ma soprattutto psicologicamente, mi stava rendendo la sua puttanella da montare a piacimento, sapeva davvero chiavare il porco pompava forte .

si alzò mi fece sedere sul lettino e cominciò a segarsi facendo toccare la sua cappella sulle mie guance, esplose quasi subito scaricandomi in faccia una valanga bianca schizzò tre o quattro volte inondandomi , strofinando la cappella sul mio viso..

” mettiti comoda adesso”…

mi feci una doccia, rimasi in perizoma e misi sul lettino a prendere il sole sorseggiando un drink che mi aveva preparato.

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