SKIZZI SKAZZI
di MammaDalla69
Quante volte abbiamo sentito decantare dal politico di turno “debelliamo la prostituzione, debelliamo la pornografia”. Se veramente un politico inneggiasse questo slogan per le sue elezioni politiche, la popolazione maschile – una bella fetta – non lo voterebbe di sicuro. Un mondo senza pornografia e prostituzione decreterebbe sicuramente un aumento di casi di violenza sessuale. Perché? Non vi è più una valvola di sfogo, per l’uomo e per la coppia che ama trasgredire. Parliamo di un certo tipo di prostituzione, escludendo a priori quella su strada dove la prostituta è da cinque minuti, e dove l’uomo il più delle volte resta inappagato. Perché talvolta masturbarsi è meglio che accontentarsi di una sveltina. È pure vero però che alternare la pratica alle “esercitazioni” è molto più appagante. Ma io personalmente, di un mordi e fuggi non mi accontento. Insaziabile? Direi di no. È puro e semplice soddisfacimento sessuale.
Non crediate che la masturbazione sia solo un problema ad appannaggio dell’uomo. La tendenza che l’uomo e la donna hanno oggi di masturbarsi è molto alta, trovando in ciò l’appagamento sessuale a dispetto di avere rapporti con partner stabili o occasionali. Da una parte le modelle che si spogliano a comando – e a pagamento – su siti e altri social media, dall’altra l’aumento esponenziale della pornografia: non c’è più bisogno del noleggio nelle videoteche, ma di un semplice click stando a casa. Sembra che si stia diffondendo un nuovo tipo di virus: quello del fai da te.
Avete mai provato a chiedere ad una donna se ha mai visto un film porno? Immagino che conosciate già le risposte: “Io? Ma come ti permetti?”, “Ma che stai dicendo? Io non vedo quelle cose!”, “Io non ne ho bisogno: è solo un prodotto per uomini.”, e così via. Per me si dovrebbero solo vergognare di affermare scemenze del genere. Quello che c’è di vero è che il 35% delle donne vede regolarmente qualche film porno – statistiche pornhub – ma non lo ammetterà mai. È nella sua natura apparire illibata. E non sto parlando solo di ragazzine quindicenni.
Mi capitò di chiedere ad una ragazza se avesse mai visto un film porno. Arrossì e io diedi per scontato, ridendo, che lo aveva visto. E lei, colta in castagna, si incazzò.
Una delle mie ex, una domestica filippina, lavorava part-time presso l’abitazione di una giovane manager. Un giorno, dovendo fare le pulizie più approfondite, in fondo ad un armadio scoprì sei diversi tipi di vibratore. Eppure, di pretendenti ne aveva a iosa. Perché negarsi con tutti?
Puritani?
Molti sono del parere che la donna approfitti di questa sua logica persecutoria per essere dominante sull’uomo. Cioè: decido io quando dartela, e se dartela.
Dove invece è l’uomo che domina, ecco che salta fuori metoo: da Asia Argento alle altre che aspettano 30 anni per denunciare il loro produttore, l’orco di turno, a carriera ormai sui viali del tramonto.
Altro modo di mettersi in mostra? Mah! Chissà?
Non ho mai capito perché una donna, quando abusata, non chieda in tempi brevi ricovero e sostegno anziché aspettare 30 anni. Il loro comportamento poco plausibile gioca, purtroppo, a discapito di quelle che davvero hanno subìto violenza passiva, cioè circuite ed incapaci di difendersi dai loro aguzzini, ed hanno poca voglia di apparire come l’ennesima vittima in cerca di audience.
La masturbazione è un’arte.
La chiesa condanna la masturbazione perché è peccato. Se così fosse, Dio ci avrebbe creato con le braccia più corte. Ed invece ci ha addirittura dotato di due mani.
Meno male!
Avevo 13 anni quando vidi il mio primo film porno in Super 8 – allora non c’erano ancora VHS e Dvd – nel garage di un mio amico, disattivando con cautela l’audio 🙂 Ciò che mi spinse all’epoca fu la sola e semplice curiosità.
Non mi vergogno ad ammetterlo. Come pure erano tanti i fumetti (i mitici fumetti dello Squalo by Edifumetto del grande Renzo Barbieri, ormai passato a miglior vita nel 2007), e le riviste a colori che circolavano per casa, stando ben attento a dove nasconderle. Mio fratello, 8 anni più di me, incapace di procurarseli per conto suo, puntualmente me li fregava. Ed io me li andavo a riprendere dai suoi cassetti. Un bel giorno, esausto di questa situazione, lasciai un biglietto al posto del fumetto porno appena recuperato: “Impara a comprarteli da te”. E per vendetta – dovevo aspettarmelo – mio fratello lo disse a mio padre che scoprì tutto il mio arsenale confuso tra i libri di scuola. Non potendone fare a meno, optai di nasconderli un po’ dappertutto per casa, in quei punti dove normalmente nessuno butterebbe mai un’occhiata, per esempio sotto la poltrona del salotto, dove mio padre era solito fare pennichella dopo pranzo. Chi avrebbe mai guardato lì sotto? La pensata fu eccezionale. Se non che un giorno un ospite amico di mio padre, sedendosi su quella poltrona, urtò col calcagno la voluminosa rivista a colori. La raccolse e la porse a mio padre dicendo: “Tenga, questa e sua.” Potete immaginarvi il finimondo che successe una volta rientrato a casa.
E quando con gli amici fermi per strada a non farci cogliere con le mani nel sacco con dei giornali appena comprati e nascosti alla buona dietro le nostre spalle perché il padre di un nostro amico stava parlando con suo figlio? Dovete sapere che all’epoca la fresatura era di scarsa qualità, e bastava aprire un po’ più del solito perché le pagine si staccassero dalla costola e si seminassero in terra. Il padre del nostro amico continuava a tergiversare col figlio senza accorgersi di cosa stesse accadendo alle nostre spalle. Ma i passanti dietro di noi se ne accorsero, e se la risero. Il padre del nostro amico andò via, e noi pure. Ma dalla vergogna nel vedere i nostri piedi inzuppati in pagine di foto pornografiche.
Com’è bello masturbarsi.
Rocco Siffredi in uno dei suoi libri ha dichiarato che a furia di masturbarsi gli si è allungato. Io pure ho provato, ma non è successo nulla. Però, almeno, non si è consumato.
Nel mio libro-sceneggiatura Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati le scene hard tra Roberto Malone, la quindicenne Sandrine e la sua ex moglie Adalgisa sono riempitive. Questo vuol dire che se qualcuno (o qualcuna!) pensa di essere urtato nella propria sensibilità da queste scene, può tranquillamente saltarle e proseguire con la lettura. La storia comunque non verrà afflitta nella sua continuità. Se invece una lettura come questa può stuzzicarvi nel vostro intimo…Beh, allora…da buoni intenditor poche parole. L’idea di scriverla dando uno stacco ben preciso per le scene hard fu per un’eventuale doppia versione del film stesso, qualora qualcuno fosse ancor oggi interessato a realizzarlo. Un po’ come per il film Una vita in vendita del grande Andrea Nobili.
Masturbatevi, figlioli. Andate pure in chiesa tutte le santissime domeniche, e da lunedì a sabato masturbatevi quanto volete.
E se ancora non siete pratici nel farlo o non avete ancora scoperto il suo massimo rendimento, vi consiglio il corso di masturbazione come quello pubblicizzato nell’immagine, scoperto accidentalmente in una delle tante navigazioni internet.
Badate bene: non ne ho mai verificato la sua autenticità. Che sia una bufala o no, potrete dirlo soltanto voi a me che nel frattempo avete telefonato.
Buona fortuna!