Ho fatto cornuto e felice mio marito.



Mi chiamo Chiara, ho 32 anni e da cinque sono sposata con Marco, che ha un anno più di me. Sono alta, ho un bel corpo snello e ben curato, il seno, di una terza piena, bocca ampia, labbra carnose e un bel culo a mandolino. Con Marco siamo stati fidanzati da una vita e, a letto, sono stata sempre e solo con lui: fra noi il sesso era davvero bello ed appagante. Marco, però, da circa un anno, nell’intimità, mi diceva che avrebbe voluto farmi scopare da un altro maschio. Io non mi sbilanciavo, ma devo riconoscere che la cosa mi eccitava da morire, anche se, pur nella fantasia, non avevo pensato di andare oltre. Col passare del tempo, Marco, mio marito, si faceva sempre più insistente, cosicché dalle fantasie eravamo passati a veri e propri inviti a farlo cornuto. Io che ero andata a letto solo con lui, ero sempre più eccitata e incuriosita all’idea di provare un cazzo diverso. È chiaro che eravamo ancora indecisi a trasformare quelle fantasie in realtà e ne parlavamo solo nei momenti di sesso; lo avremmo considerato come un gioco: il nostro gioco! Poi, una volta, in preda all’eccitazione e dopo la sua ennesima proposta di farlo cornuto, mi feci stranamente audace acconsentendo a quelle che erano pur sempre le sue intenzioni.
«Dai, va bene: facciamolo! Facciamo questa pazzia, così, alla fine, sarai contento!»
Eravamo in prossimità delle ferie estive e, quindi, decidemmo che, una volta in vacanza, avremmo fatto in modo di conoscere altra gente, con cui avremmo potuto creare la giusta atmosfera, per vivere questa esperienza. L’occasione si presentò proprio la prima sera che eravamo in vacanza; eravamo nella discoteca del villaggio turistico. Tra noi i patti erano chiari: una volta entrati, ci saremmo separati. Io avrei ballato con mi invitava e mi sarei fatta abbordare da chi mi piaceva, poi, prima di passare all’azione, ci saremmo dati l’ok, affinché entrambi fossimo resi coscienti dell’inizio del gioco Il patto era, però, che avrei potuto fare tutto quello che volevo, ma non ci avrei scopato. In fondo mi sembrava un compromesso equo. Era arrivata la fatidica sera, ci preparammo per andare, eravamo nervosi ed eccitati, allo stesso tempo. Optai per una mini bianca trasparente. Un intimo molto minimale: un perizoma quasi invisibile ed un reggiseno nascosto sotto il top, ancora più sottile. Ai pedi dei sandali dal tacco alto a zeppa, che mi evidenziavano ancor più il culo. Una volta entrati in discoteca, ci separammo come da accordi.

All’inizio, mi sentivo spaesata, impaurita, poi feci una bevuta e cominciai a ballare da sola. Ben presto, mi ritrovai in mezzo ad un codazzo di ragazzi, che cercavano, in qualche modo, di attirare al mia attenzione, ma nessuno mi interessava. Un po’ delusa, tornai al bar e, qui, i miei occhi incrociarono quelli di un lui biondo, occhi azzurri, abbastanza muscoloso. Indossava dei pantaloni bianchi ed una camicia che ne modellava il torace, rendendolo stupendo. Si avvicinò, mi sorrise e, poi, dopo essersi presentato, mi prese per mano e mi invitò a ballare. Luca, il suo nome, mi chiese con chi fossi e inventai che ero con una amica, che, però, si era appartata, lasciandomi sola in pista. Iniziammo a ballare in maniera sempre più coinvolgente, permettendomi di farlo eccitare subito. Mentre ballavo, guardavo in lontananza mio marito, che mi spiava, e la cosa mi eccitava da morire. Pian piano, Luca iniziava a farsi più audace e iniziò a strusciarmelo sul ventre; devo dire che, da quel che sentivo, prometteva abbastanza bene! Ero già tutta bagnata. Mi strusciavo al suo cazzo e, nel mentre, fissavo Marco negli occhi, che si era avvicinato, fingendo di ballare. Era una sensazione bellissima. Dopo un po’ Luca, mi chiese se mi andava di uscire dalla discoteca; voleva scoparmi e io non desideravo altro, ma mi ricordai degli accordi presi con mio marito.
«Aspettami all’uscita, saluto la mia amica e ti raggiungo.»
Subito cercai mio marito e, appena lo vidi, gli andai incontro, baciandolo con passione, per fargli capire quanto fossi eccitata; gli chiesi se fosse d’accordo a che il gioco proseguisse o se preferiva che mi fossi fermata; nel chiederglielo gli toccai il cazzo, accertando che era durissimo: mi è bastato come risposta.
«Vedo che il tutto ti sta facendo divertire? Non te ne pentirai; aspettami sveglio in camera, porco!»
Lui mi fissò negli occhi ed io lo lasciai di colpo, decisa a vivere questa mia prima avventura. Lui mi ha ricordato l’unica condizione che mi aveva posto, ma io son corsa via, facendo finta di non sentire. Trovai Luca ad aspettarmi e ci recammo in camera sua; ci divertimmo alla grande e poi ho raggiunto mio marito nel nostro bungalow. Appena entrata, ho trovato mio marito che mi aspettava a letto, sveglio ed eccitato.
Impaziente, mi chiede subito come fosse andata.
«Allora com’è andata? Dai, racconta!»
Io, soddisfatta, ma non ancora sazia, l’ho sconvolto.
«Benissimo… senti tu stesso!»

E lo bacia in bocca, con ancora il sapore di qualche minuto prima, quando aveva ingoiato lo sperma di un altro. Lui, davvero molto eccitato, mi ha esortato a raccontare tutto nei minimi dettagli. Io Iniziai a segarlo, nel mentre raccontavo.
«Siamo andati nel suo bungalow e, appena dentro, abbiamo iniziato a baciarci. All’inizio ero alquanto in imbarazzo, un po’ freddina, ma lui ha iniziato a mettermi le mani da per tutto, provvedendo anche a sfilarmi la camicetta. A quel punto, l’ho fatto anch’io e, con la mano, sono scesa tra le sue cosce ed ho iniziato a toccargli il cazzo da sopra i jeans. Marco, ero troppo eccitata, non vedevo l’ora di poterglielo vedere: sai bene che non ho mai visto un altro cazzo, tranne che il tuo. Fremevo, così gli ho sbottonato i pantaloni e glieli ho tolti. Era in mutande, col suo cazzo che cercava di uscire. Allora subito l’ho preso in mano, ma non l’ho tirato fuori, volevo gustarmi l’attesa, e così, prima l’ho segato da sopra le mutande, mentre lui mi levava il resto degli indumenti, riducendomi con la sola biancheria indosso. A quel punto, gliel’ho tirato fuori.»
Marco fremeva curioso.
«Dimmi: ce l’aveva più grosso del mio?»
Io ho continuato il racconto.
«Sì, era enorme, Marco! Era fantastico, già scappellato, faticavo a stringerlo in mano, da quanto era grosso. E poi era durissimo!»
Al solo ricordo, me ne sbrodolavo e mi son resa conto che avevo esagerato nel descrivere quel cazzo meraviglioso, intanto, per la descrizione che ne avevo fatto, è successo che Marco ha schizzato. Ripulii il suo sperma con la bocca, ma, da quanto che era eccitato, il suo cazzo rimase dritto. Egli, allora, mi ha esortato a proseguire il racconto.
«Dai, porca, non ti fermare: continua il racconto!»
Così ripresi a masturbarlo, mentre continuavo a raccontare i dettagli che lui voleva sentire.
«Appena l’ho visto, non ho resistito. Mi son chinata e l’ho preso subito in bocca. Ci entrava a malapena, avevo la bocca spalancata, da quanto era grosso e duro. Non ti offendere, amore, ma il tuo non l’avevo mai sentito così duro!»
Marco è visibilmente sconvolto, ma eccitatissimo.
«Ok, ho capito era un bel cazzo; ma poi?»
«Poi l’ho leccato tutto e provato a farlo entrare in bocca; lo sai, con te ci riesco, ma del suo ne rimaneva un bel pezzo fuori. Poi, non ho resistito, lo volevo sentire in fica, ero troppo eccitata, ero ridotta ad un lago.»

Vedo lo stupore sul suo volto.
«Ma non hai ceduto, vero? Hai tenuto fede ai nostri patti?»
Lo guardo e riconosco la sua ansia, nell’attesa della mia risposta.
«Amore, avrei voluto resistere, ma quel cazzo era così bello e grosso da invogliarmi sempre più a sentirlo dentro. Luca il tempo di indossare il preservativo, e mi ha presa, mentre ero in piedi e me l’ha spinto tutto dentro, sbattendomi contro il muro. A quel punto mi ha detto: “Cazzo che fica stretta! Te la sfondo tutta!”
Nonostante fossi un lago, ha dovuto dare tre, quattro colpi, per farlo entrare! Oh, amore, so bene che eravamo d’accordo che avrei dovuto conservare per te la mia vagina, ma non ce l’ho fatta a resistere.»
Leggo una leggera delusione nei suoi occhi, ma mi rassicura e mi invita a continuare il racconto.
«Tranquilla, amore, è il nostro gioco: sapevamo a cosa andavamo incontro. Certo che sei proprio porca! Ma dimmi: ti è piaciuto sentirlo tutto dentro?»
Io ero indecisa se esser sincera, ma decisi di giocare correttamente.
«Ammetto che i primi colpi mi hanno fatto un po’ male, ma, poi, amore, ho goduto tantissimo. Lo sentivo nella pancia, mi sentivo riempita come non mai. Amore, è stata la prima volta che provavo qualcosa del genere, non che il tuo non mi faccia godere, anzi, lo sai che mi piace da morire il tuo cazzo, vero? Ma sai anche che per me era una novità, una scoperta, perché, in realtà, di te sono soddisfatta.»
Vedo che fa una piccola smorfia, ma cerca ancora di tranquillizzarmi.
«Tranquilla, amore; sono consapevole che con me ti diverti. Dai, continua, che è successo, dopo?»
Io, tranquillizzata, proseguii nel racconto con assoluta sincerità.
«Mi ha sbattuto sul letto, mi ha aperto le gambe ed ha iniziato a chiavarmi in maniera decisa. Mi dava dei colpi forti, a ritmo incessante; ero in estasi e sono venuta subito, ma, amore, posso esser sincera?»
Marco mi guarda ed annuisce.
«Certo, amore, che lo devi essere: è il nostro gioco!»
Rasserenata, continuo.

«Ho avuto un orgasmo, mai provato prima! Cioè, non volevo venire subito, ma non ce l’ho fatta: un orgasmo profondo mi ha scosso per oltre un minuto. Avevo ancora voglia, lui non si fermava e continuava a spingere forte; io ero come inebetita dal piacere, non capivo più nulla. Lui, oltre ad esser munito di un cazzo meraviglioso, aveva anche una gran resistenza. Amore, ti ho sempre pensato, per tutto il tempo che è durato il nostro gioco, ma lì mi son scordata anche di te; godevo troppo, ero come soggiogata! Appena svaporato l’effetto del primo orgasmo, son venuta di nuovo! Questa volta in maniera meno forte, ma sempre molto intensa.»
Leggo lo stupore sul volto di Marco.
«Come di nuovo? Due orgasmi di seguito? Io, in tutti questi anni, non ci sono riuscito mai, porca! Sei davvero una gran porcona!»
Cerco di minimizzare, per non ferirlo oltre.
«Amore, sarà stata la situazione o le sue dimensioni, non lo so, ma sta di fatto che non ne avevo mai abbastanza! Poi gli ho chiesto di avvertirmi quando sarebbe stato pronto a venire, perché non volevo sprecare il suo sperma nel preservativo, e così me lo ha messo in bocca e, amore, mi ha schizzato in bocca!»
«Bevi, troia! Bevilo tutto!»
Mentre glielo racconto, lo vedo sempre più eccitato e curioso.
«Era tanto? Che sapore aveva?»
Decido di non inferire.
«…mmh, buono, ma preferisco il tuo e, comunque, lo hai appena sentito anche te.»
E nel dire queste parole, lo guardai negli occhi, con aria da porca, e continuo a ringraziarlo.
«Grazie, amore, per avermi regalato un’esperienza così particolare! Sei il mio amore dolcissimo!»
Mio marito non ha resistito al desiderio di scoparmi.
«Ok, va tutto bene, ma ora scopa con me.»
Ovviamente ero ancora eccitata, soprattutto a seguito del racconto appena fatto, e gli montai sopra, mi misi il suo cazzo dentro, che non faticò a penetrarmi, da quanto ero ancora dilatata. Mio marito se ne accorse.
«Accidenti: ma ti ha slargato a dovere? Vedo che stasera Il mio cazzo sguazza alla grande dentro di te?!»
Eccitata gli ho replicato.
«Te l’ho detto, amore, che era enorme!»

Lui, più scatenato di me, mi ha rivolto una domanda.
«Dimmi, porca: ti farebbe piacere aver qui Luca adesso, a scoparti con me?»
Ancora in preda al piacere, non ho saputo mentire.
«Amore, sì, mi piacerebbe avere due cazzi contemporaneamente!»
Lui, sempre più curioso.
«Dimmi, porca, dove lo vorresti, adesso, il suo cazzo?»
Ormai, partita del tutto, ho risposto ancora con molta sincerità.
«Amore, il tuo in bocca, ma, sotto, quello di Luca, perché, almeno per stasera, la mia passera è abituata al suo uccello: mi ha dilatata davvero tanto e fatta impazzire!»
Nel sentire le mie parole, mi ha sborrato all’istante, ma a me non interessava più di tanto, perché, almeno per quella sera, ero sazia.
Il giorno dopo, in spiaggia, abbiamo incontrato Luca. Dopo un attimo di imbarazzo, ci siamo messi a parlare e lui ha capito che eravamo una coppia libera. La sera lo abbiamo avuto a cena e, poi, entrambi mi hanno scopato alla grande. In verità Marco ha più guardato che scopato, perché appena mi metteva il cazzo in bocca, schizzava a raffica.
Io mi son fatta sfondare anche il culo da Luca, che mi ha fatto godere per i restanti cinque giorni, sempre di più. Dopo quella volta, però, non abbiamo più ricercato altre esperienze così, ma spesso, quando Marco mi scopa, Luca entra nelle nostre fantasie e, devo dire, che godiamo tantissimo. A me piacerebbe rifarla una simile esperienza, ma ho capito che a mio marito la cosa lo mette a disagio e, quindi, non gli chiedo nulla, anche se dentro di me, a volte, quando lui mi scopa, chiudo gli occhi e do spazio alla mia mente, immaginando di esser sotto un maschio poderoso, che mi sfonda e mi fa godere davvero tanto. Devo solo farlo capire a lui e fargli tornar la voglia di avere delle belle corna in testa. Chissà, forse la prossima estate…?

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