Le prime voglie

Quella prima volta mi fece scoprire tante cose di me stessa e scoprii una grande passione e attrazione per il sesso.
Inoltre mi faceva impazzire questa nostra doppia personalità, così miti e bravi ragazzi e poi ritrovarci a scopare all’aperto.
Per diversi giorni mi ritrovai a toccarmi , bagnata , ripensando all’enorme cazzo di Christian, impazzivo all’idea che diventasse grosso e duro per me .
Una sera fummo invitati per il compleanno di mia zia , ovviamente da bravi fidanzatini accettammo così lo avrei presentato al resto della famiglia.
Una cena in un ristorante appena fuori dal paese.
Ovviamente non potevo sfoggiare chissà che abiti sexy , così optai per un look da brava ragazza.
Un pantalone nero abbastanza aderente , un sandalo con tacco e una camicetta avvitata leggermente scollata, misi anche i miei occhiali da vista che fanno tanto brava ragazza .
Ci vedemmo tutti al ristorante, arrivarono tutti compreso Christian.
Presentazione di rito e ci sedemmo.
Appena lo vidi avvertii una gran voglia del suo grosso cazzo…nonostante ci trovavamo in famiglia la mia mente z viaggiava , vederlo così ben vestito , sapendo cosa si nascondesse sotto i pantaloni …Mmm avevo davvero voglia di tirarlo fuori e succhiarlo .
Sentivo i capezzoli inturgidirsi.
Qualcosa era profondamente cambiato in me , ero attirata e presa dalla voglia, avevo i brividi a pensare di succhiare per bene.
In attesa del dolce misero della musica, ci alzammo dai tavoli e uscimmo nel giardino.
Cominciammo a camminare e arrivammo ad una fontana si sentiva il vocio in sottofondo…colsi l’occasione di essere lontani …misi la mano sulla patta , cercando il suo randello ..lo sentii , d’istinto mi piegai sui polpacci slacciai e tirai fuori il cazzo ..” Hai voglia di cazzo eh !” Lo guardai negli occhi e sorrisi, cominciai a smanettare non era ancora duro , barzotto , mi eccitó da morire quella consistenza, mi avventai con la bocca affondando fino in fondo ” dai pompinara succhia” , mugolavo eccitata, quelle parole mi eccitavano di più, ingorda cercavo di prenderlo tutto, lo sentivo crescere , sempre più duro ” brava stai diventando una gran pompinara ” .
Andai avanti per una decina di minuti.
Poi sentimmo il vociare rientrare , dovevamo andare anche noi , mi rialzai e mi ricomposi, lui mi pianto la mano sul culo , mi facevano impazzire quei modi ..
Tornammo in sala per la torta.
Avevo in mente solo il cazzo ..ero fradicia, non mi era mai accaduto prima.
Finalmente arrivò la fine salutammo e ovviamente lui si offrì di accompagnarmi .
Al ritorno naturalmente avevamo una gran voglia di scopare .
Mi portò in uno spiazzo isolato , scese al volo dalla macchina apri il mio sportello e mi fece scendere, mi prese da dietro aveva già tirato fuori il cazzo duro infoiato mi abbassò i pantaloni facendo saltare fuori il culo…cominciò a sbattere la cappella sulle chiappe poi in un attimo spostando le mutandine mi infilò il cazzo in figa togliendomi il fiato.
Mi reggevo a stento , colpi potenti veloci ero completamente fradicia ” volevi il cazzo troia ” mi diceva all’orecchio, ogni volta che mi chiamava così mi attraversava un brivido..
Mi prese e mi fece mettere a pecorina sul sedile di dietro con le ginocchia sul sedile lui in piedi con la portiera aperta , non vedevo nulla , ero a culo all’aria sentii il cappellone enorme farsi strada , era doloroso, lo sentivo tutto entrare centimetro per centimetro , dopo poco però cominciò a mandarmi in estasi , il rumore dei colpi sulle mie chiappe sentivo le sue palle , mi sentivo dominata , presa , mi faceva impazzire questa sensazione, lui sembrava aver capito bene era una furia, lo tirò fuori, mi sentivo completamente aperta , poi lo rimise tutto , la mia figa faceva rumori per laria che era entrata per quanto era stata aperta, mi piaceva essere trattata come una troia, mi dava piacere sul piacere stesso del sesso , ma avevo paura di apparire ai suoi occhi ” troppo ” .
Mi fece scendere di nuovo dalla macchina
Mi fece piegare sulle gambe, i miei pantaloni abbassati mi facevano perdere l’equilibrio, mi trovai di nuovo la grossa nerchia in faccia ” ti schizzo in faccia cazzo ” non mi diede modo di fare nulla che mi sentii i fiotti sulle guance e sugli occhiali, quel cappellone rosso pulsante non finiva più di annaffiarmi.

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