Quando la coppia scoppia

Quando la coppia scoppia
di MammaDalla69

Il signor A, 45 anni, separato con una figlia di 11
La figlia soffre di anomalie comportamenti con tendenza alla mascolinità.
L di 53 anni, è la nuova compagna di A.

Sin dalla prima sera che lo conobbi A ha sempre ossessivamente parlato di L per quasi due ore, nonostante fossero già l’una di notte.
Della loro relazione continuò a parlarmene tutti i giorni per un mese circa, ininterrottamente. Al che, stufato di questa situazione, gli dissi: «Guarda, io di te e della tua L non ne voglio sapere più nulla». Non ne potevo più.
I loro continui strascichi e cambiamenti d’umore dovuti al bipolarismo di lei, il suo accordarsi al suo bipolarismo per essere sempre a lei accondiscendente, facevano anche di lui un bipolare.

Ho 53 anni, non sono stato mai sposato, e non ho figli. Non mi trovo dunque nella sua stessa situazione, e non ho intenzione di vivere aggrappato ad una donna. La donna che cerco deve avere ben saldi i piedi per terra.

Mentre lui sta aggrappato, io continuo a sperare nell’incontro di una donna futura così come la vorrei.

Un uomo di 53 anni può soltanto peregrinare per una donna di 40-45 anni che, se non è stata mai sposata è perché si sarà divertita (per carità tutto è lecito). Oppure, se è stata sposata con alle spalle un disastroso matrimonio e figli a carico, mi troverò ad affrontare una relazione come quella di A.

Per ora ho scelto di non incontrare nessuna donna, a meno che non ne sia almeno per il 50% convinto che ne possa funzionare.

Non riuscirei mai a relazionarmi con una donna bipolare.

Non giudico lei, sia chiaro. Giudico me stesso: conosco i miei limiti.

Davide e Anna, 16 anni insieme, poi lei sposa un carabiniere

La donna va sempre a miglior partito. Lo sappiamo.

Stipendio sicuro, vita sicura.

Non ha importanza se lo ama, o no. Ha già amato il suo Davide, colui che l’ha fatta diventare una donna (con lui ha perso la sua verginità – perché, sappiatelo, la donna resta legata per sempre a chi l’ha sverginata).

Davide un lavoro stabile l’aveva nell’esercito, ma ha preferito seguire l’azienda di suo padre che, dopo pochi anni, è fallita.

Lei lo molla e va con chi le dà la sicurezza economica, anche se non lo ama: un carabiniere.

Ed hanno un figlio.

Ora mi direte che ho scoperto l’acqua calda.

Lo so: storie del genere sono all’ordine del giorno.

La domanda che mi pongo ora è: fino a che punto lei può amare suo figlio avuto con un uomo che non ama? Il discorso è molto più ampio, e si riduce in poche parole se la donna soffre di ciò che gli psicologi chiamano complesso di onnipotenza, cioè: «Il figlio è soltanto mio, anche se l’ho avuto con a te, uomo che non amo».

Se avesse scelto di separarsi, invece, è perché non gliene frega un cazzo di niente, né del suo uomo né tantomeno di suo figlio, che nel frattempo sono costretti a sballottarselo un po’ qua un po’ là, come una pallina da ping-pong.

E quando si separano è sempre per una questione di soldi (non ne hanno mai abbastanza), o di camera da letto.

Il 66% delle donne non raggiunge l’orgasmo, e non pensa di risolvere il problema perché è già abituata (ed è molto più semplice) a scaricarlo su di lui: « È colpa tua se io non vengo».

Intanto finge i suoi orgasmi.

E quando lui dichiara disponibile ad affrontare il problema di lei, lei lo rigetta per orgoglio.

Troppa immagine oggi, poche esperienze sessuali, e fatte male.

Come mai le attrici porno per la maggioranza non sono italiane?

Perché le italiane hanno capito che si guadagna di più a fare le puttane mantenendo l’anonimato.

Cosa c’entra questo? Che se le donne imparassero ad essere un po’ puttane (e non solo mamme e manager), molte coppie non scoppierebbero.

Una volta vidi l’annuncio su piccoletrasgressioni.it, sito di escort, dell’attrice italiana di film hard Valentine Demi.

I suoi albori sono però in alcuni film di Joe D’Amato – ne ricordo uno in particolare dove interpretava una ballerina, un film che seguiva la scia del più famoso Flashdance di Adrian Lyne.

Vedere il suo annuncio su quel sito, mi fece pensare che non se la stesse passando proprio bene.

Queste sono storie che avrei potuto raccontare nel mio libro La donna è tutta qui, che vi inviterei a leggere.

Ma, ahimè, le ho scoperte solo dopo la sua stesura.

E quindi le potete leggere soltanto qui.

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