Scopata da due maturi.



Mi chiamo Giusy, ho 50 anni, sono di media statura, bionda, capelli corti a caschetto, un bel seno florido ed un fisico snello e ben curato. Il culo, tondo e sodo, penso sia uno dei miei punti di maggior pregio. Da quattro anni sono una sweet, perché quel cornuto di mio marito ebbe a sollecitarmi a provare un altro cazzo, la cosa mi è piaciuta così tanto che, da allora, non mi son più fermata, anzi, se fosse per me, starei a scopare tutti i giorni della settimana. Mi piace esser ammirata, desiderata e, per questo, mi esibisco sempre in pose molto provocanti; se poi vedo che un maschio risponde positivamente alle mie provocazioni, non sto a pensarci su e me lo scopo senza troppi indugi. Mi piace sentirmi sfondare e riempire da una bella verga dura e grossa, che, alla fine, inondi i miei buchi di crema calda. Sì, mi piace far la troia! Generalmente è quel gran cornuto del mio adorabile marito a organizzarmi le monte o a portarmi in qualche club prive’, per farmi sbattere da tutti quelli che penso possano esser dei magnifici tori, pronti a regalarmi momenti di infinito piacere con molta sborra, di cui son diventata molto golosa. Però le cose che mi fanno impazzire di più sono certe situazioni impreviste, quelle che ti capitano per caso e che devi saper cogliere al volo. Si adoro gli imprevisti e le scopate non programmate. La più recente si è verificata sabato scorso. Mi ero recata con il cornuto alla Città Mercato per completare i miei acquisti di Natale. Dovevo prendere 4/5 cose di buon pregio, per delle persone a noi care e la Città Mercato era il luogo ideale dove, fra la moltitudine di negozi, avrei avuto maggiori possibilità di trovarle. Naturalmente, essendo un luogo molto frequentato, non mi son lasciata sfuggire l’occasione di mettermi in mostra: una bella gonna nera, non troppo lunga, giusta sopra al ginocchio, con spacco laterale, e sopra una camicetta bianca che copriva un intimo sottilissimo; mi piace che, quando mi eccito, i miei capezzoli diventino ben visibili. Inoltre, al di sotto della gonna, faceva bella figura di sé un perizoma altrettanto sottile, quasi invisibile, che si era subito infilato nel solco delle natiche dietro e fra le labbra della fica davanti. Per completare il mio outfit calze autoreggenti e tacchi alti. Il trucco leggermente più marcato da puttana e le labbra ben ricoperte da un rossetto rosso fuoco, che le metteva in bella mostra per far aumentare il desiderio di qualche maschio di infilarci dentro il suo bel cazzo. Con il cornuto al seguito, come un devoto cagnolino, a metà giornata, nonostante avessi già girato diversi negozi, avevo trovato solo due dei regali che avevo in mente di acquistare. Per placare un certo languorino, ci fermiamo in un bar a prendere un tramezzino e, mentre me lo gusto seduta al tavolo con il cornuto vicino, la mia attenzione viene catturata da due maschi maturi, che entrano e vanno al banco a prendere un caffe. Uno più alto, imponente, elegante, con i capelli completamente bianchi, l’altro un po’ più basso, ma non per questo meno interessante, con i capelli cortissimi, quasi calvo. Quello dai capelli bianchi, nell’attesa di quanto ordinato, si gira ed i nostri occhi si incontrano. Mi sento subito le farfalle nello stomaco, da come mi ha squadrato dalla testa ai piedi, allora lo provoco volutamente. Mi sento intrigata dal tuo sguardo, accavallo le gambe piano, gli mostro le cosce. Lui sorride e dà un colpetto di gomito al suo amico, che si gira e mi guarda a sua volta. Io, da perfetta zoccola, allargo di più le cosce, ben sapendo le fantasie che si stanno creando alla vista della balza di pizzo delle calze e, chissà, forse anche la mia lumachina, che ha preso a schiumare. Ottenuta la loro attenzione, muovo le gambe con calma, fingendo indifferenza, le accavallo e poi le scavallo piano, perché voglio far gonfiare i loro pacchi. Sono consapevole che, a provocare dei maturi è un gioco da farsi solo se si è ben consapevole che con i maturi ci vuole impegno per soddisfarli, una volta entrati in gioco. Il bianco mi sorride, il suo amico mi fa un cenno di saluto con il capo, che io ricambio senza stringere le gambe, ma lasciandole ben aperte. Mi sto eccitando: succede sempre quando mi sento osservata e desiderata, mentre il cornuto non si è ancora accorto del gioco di sguardi che scambio con loro. Poi, consapevole che ora ho tutta la loro attenzione, mi alzo e mi avvicino al banco, posizionandomi fra loro due ed appoggiandomi per bene al bancone, spingendo il culetto un po’ indietro, in bella mostra. Essi sono lì vicino, mi sorridono e mi salutano.
«Buongiorno, bella signora, possiamo offrirle un caffe?»
Il bianco mi parla e la sua voce calda e profonda mi fa bagnare ancor di più. Sono bollente, ho voglia di cazzo e questi due mi sembrano perfetti per soddisfare questo mio desiderio. Mi giro e vedo il mio cornuto, che ora si è accorto del mio gioco, e annuisce: ha capito che ci sono corna fresche in arrivo e lui è contento quando qualcuno mi desidera al punto da volermi scopare e questi due hanno scritto in faccia la loro voglia di fottermi, per cui gli dono il piacere di poter osservare come mi lascio abbordare.
Il calvo fa le presentazioni.
«Piacere io sono Mario, lui è Max.»
Li guardo negli occhi, mentre mi stringono la mano e, a maggior ragione, vorrei che quelle mani accarezzassero tutto il mio corpo.
«Piacere sono Giusy. Cosa fate qui di bello?»

Max, sorridendo, mi risponde.
«Piacere nostro. Ci siamo fermati a prendere un regalo per un’amica molto speciale e ci troviamo in difficoltà; sarebbe ottimale il parere di una bella donna come te che ci aiuti.»
Lo guardo davvero sorpresa. Sono stata abbordata in tanti modi, ma così mai! Mi guardano ed osservano l’esito che ha avuto il loro argomentare.
«E chi sarebbe questa amica “speciale”?
Max, con un sorriso un po’ sornione, mi risponde a bassa voce.
«Una lei di coppia, che dobbiamo incontrare domani a casa sua; siamo indecisi sul regalo da poterle fare. Cioè, lo abbiamo trovato, ma è il colore che non ci fa trovare d’accordo, quindi il suo parere sarebbe di grande aiuto.»
Li guardo e gli rispondo che non ci son problemi.
«Va bene, io sono con mio marito per cui farò venire anche lui.»
Max ci scherza su.
«Noi non siamo gelosi, se non lo è lui, siamo a posto!»
Io lo guardo e con malizia ribatto.
«Nemmeno lui è geloso, anzi è eccitato da certe situazioni!»
«Lo avevamo immaginato e, per noi, nessun problema, basta che ci osserva in silenzio: a noi interessa il suo parere.»
Il suo tono deciso mi eccita. Sono già un lago fra le cosce, ma cerco di non darlo a vedere. Mi invitano ad entrare nel negozio di intimo, dove una giovane commessa ci mostra due completi un più bello dell’altro. Quello nero ha pizzi e merletti stupendi, mentre l’altro, che è quello che piace di più a Mario, è di color rosso bordeaux, anch’esso molto bello. Li osservo e son convinta che chi li indosserà dev’esser davvero speciale per loro, per indurli a farle un simile regalo.
«Se volete, posso provarli io, per vedere come stanno, anche se non conosco le misure della lei.»
Max mi guarda e poi lancia una proposta.
«La misura è giusta come la tua, ma io ho un’altra idea: a me piace quello nero, al mio amico quello rosso bordeaux, quindi propongo di andare nell’albergo dove alloggiamo con tutti e due i modelli e farteli indossare per noi, in camera nostra.»
Me la rido, mentre li guardo: ormai sono lanciata in questa strana avventura.
«Per me va bene, nessun problema, ma, una volta scelto il modello, ne resterà uno di troppo.»

Lui, sorridendo, ribadisce che l’altro sarà mio. Ho la figa in fiamme. Ho voglia dei loro cazzi e non mi importa altro. Ci rechiamo al parcheggio; qui Mario sale alla giuda della sua vettura, mentre io e Max, ci sistemiamo dietro, seguiti dal cornuto. Appena dentro mi bacia in bocca. Limoniamo e le lingue si inseguono. Lui mi tocca, mentre ci baciamo, mi accarezza il seno, gemo di piacere. Gli offro i capezzoli da succhiare, ma lui non accetta.
«Non c’ è tempo: siamo arrivati.»
Infatti Mario parcheggia davanti al loro bungalow. Aspettiamo un attimo che arrivi il cornuto, già felice ed eccitato al massimo mi bacia e mi dice che devo godermela alla grande. Io lo guardo e gli accarezzo il capo, dove fra poco spunteranno altre sontuose corna. Appena dentro, mi sento abbracciare da dietro. È Mario che mi fa sentire il suo pacco duro sul culo. Sono eccitatissima, ma subito mi rendo conto che è Max il più porco dei due. Mi chiede di spogliarmi e indossare la lingerie. Gli chiedo se devo farlo in privato o davanti a loro, e lui mi risponde prendendo il cellullare e facendo partire la musica dello spogliarello di 9 settimane e mezzo.
«No spogliati davanti a noi, con fare da troia consumata.»
Dopo avermi detto questo, si son seduti sul bordo del letto a guardarmi. Mi tolgo tutto e resto con il solo intimo, con sotto autoreggenti e scarpe. Max si avvicina, mi slaccia il reggiseno e poi mi toglie il perizoma molto lentamente, inginocchiato davanti a me; annusa il mio odore da troia, che emana dalla mia figa già fradicia. Mi accarezzo i seni, sono un lago e fremo di piacere, mentre lui, dopo avermi dato il completo rosso, si è rimesso sul letto a guardami insieme al suo amico ed al cornuto. Inizio ad indossare i capi. Prima il reggiseno e poi il perizoma. Poi mi muovo, sculetto, evidenziando il culo. L’indumento è già finito nel solco delle natiche. Max mi fa i complimenti.
«Sei bellissima! Sei bella e troia al pari della nostra amica del regalo.»
Io gli sorrido e poi lui vuole che indossi anche l’altro. Tolgo questo e metto l’altro, sempre con fare da grandissima zoccola. Lancio su di loro i miei indumenti fradici. Max li annusa e poi li passa al cornuto.
«Senti com’è eccitata questa vacca di tua moglie. Fra poco te la scoperemo alla grande!»
Io indosso il secondo capo con lo stesso gioco, mentre vedo che Max e Mario si spogliano velocemente. Con fare da troia, mi avvicino e permetto loro che mi tocchino e lecchino.
«Questo nero ti rende ancor più puttana!»

Li osservo, trovandoli belli duri, muscolosi, con i loro cazzi grossi già pronti. Li voglio, ma loro non hanno fretta. Mi fanno mettere in ginocchio davanti a loro ed inizio a succhiarli. Prima uno poi l’altro, poi tutti e due insieme. Devo impegnarmi a prenderli tutti e due, perché ho davanti due cazzoni di tutto rispetto. Max se ne compiace.
«Sei una gran bocchinara! Una succhiacazzi da urlo!»
Sbrodolo nel sentirmelo dire. Mario poi mi fa inginocchiare sul letto a pecora, mi si mette davanti e mi infila il cazzo fino in gola.
«Prendilo tutto in gola, troia! Tutto, fino in fondo!»
Ho quasi un orgasmo, mentre lo ingoio tutto fino alla radice. Lui mi tiene il capo premuto e quasi mi infila anche le palle! Intanto Max, da dietro, mi sta leccando fica e culo. Sono vicinissima ad un orgasmo. Godo a bocca piena, quando scoppio in una venuta con due dita in fica ed uno nel culo. Mi sfilo il cazzo dalla bocca e lo invito a scoparmi.
«Dai, così vengo! Cazzo, sì, dammelo! Non farmi morire, dammelo tutto!»
Lui da porco sadico, me lo nega.
«Ancora no! Non ancora, troia! Solo quando a chiedermelo sarà il tuo cornuto, ti prenderò!»
Mi giro e fulmino il cornuto con uno sguardo. Lui resta a guardarmi, perché non ha capito le reali intenzioni del porco.
«Cornuto inutile e segaiolo! Che aspetti? Lo senti che vuole che sia tu a chiedergli di chiavarmi? Che aspetti a metter in pratica il tuo compito da cornuto? Muoviti, renditi utile!»
Lui si scuote, si avvicina e lo esorta a pomparmi.
«Ti va di spaccare la figa a mia moglie?»
Fremo in attesa della sua mazza tutta dentro, ma lui esita ancora. Max lo folgora con una frase.
«Cornuto irriverente! Io non sono un tuo sguattero! Sono il toro che deve montare la tua vacca, quindi me lo devi chiedere “per piacere”.»
«Per piacere, scopate questa troia di mia moglie, che vuole godere.»
Io mi spazientisco. Ho una voglia pazza di sentirmelo dentro e questo cornuto si perde in chiacchiere. Max lo umilia al massimo.
«Certo, cornuto, che la faremo godere; intanto tu adesso mi prendi il cazzo in mano e lo imbocchi tra le labbra della sua figa.»
Lo guardo furiosa.
«Brutto cornuto impotente; glielo vuoi prendere in mano ed infilarmelo dentro la figa? Lo vedi che lui aspetta? Cazzo ti devo comperare una gabbietta e tenerti ingabbiato per sei mesi!»

Il cornuto afferra quella mazza e la appoggia fra le pieghe della mia ostrica bollente. In genere lo fa sempre, ma non lo ha fatto, questa volta: sarà punito. Max me lo spinge tutto dentro fino in fondo. Poi mi chiava con durissimi colpi di cazzo. Godo e sbrodolo come una vacca. Urlo il mio piacere.
«Sì, dai, sfondami! Sei un vero toro! Dai, fa veder bene al cornuto come mi scopi! Voglio fargli vedere quanto riesco ad esser troia con te!»
Godo e poi mi rimetto il cazzo di Mario in bocca. Mi pompa duro, come piace a me. Mi dice che sono una gran troia, una vacca e mi sta montando come una vacca. Godo e poi li invito a prendermi insieme.
«Sì, rompetemi tutta! Adesso vi voglio assieme! Su, datemi i vostri cazzi in ogni buco!»
Urlo e godo; adesso sì che mi sento davvero una cagna in calore! Mario si distende davanti a me e mi trascina su di lui. Mi infila la sua mazza davanti, dove, fino a poco prima, c’era l’altra. Max allora si inginocchia dietro di me e me lo sbatte nel culo. Il cornuto lo aiuta, aprendomi bene le chiappe per farlo entrare. Lui lo affonda con un colpo secco e deciso, che mi fa urlare sia di piacere che di dolore. Adoro esser sbattuta con violenza. Mi pompano ed ho un nuovo orgasmo, che mi sconvolge tutta. Restano immobili e mi fanno gustare tutto il piacere possibile. Poi Max, da porco quale è, lo sfila piano dal culo, facendomi pensare che presto me lo affonderà dentro di nuovo, ma lui invece che nel culo, me lo spinge in figa, dove si trova già quello del suo amico. Impazzisco! E’ bello aver due cazzi in figa! Godo e urlo di piacere, mentre loro mi slabbrano tutta. Sono devastata da queste due verghe, che sembrano insaziabili.
«Troia, li senti i nostri cazzi davanti? Ne hai due contemporaneamente dentro! Te la spaccheremo tutta!»
Godo e urlo davvero di piacere. Li incito a scoparmi ancora più forte.
«Sì, così, è bellissimo! Godo da impazzire! Sì, sfondatemi tutta!»
La cosa pazzesca è che essi ancora non son venuti. Dopo il mio ennesimo orgasmo, mi fanno girare di spalle a Mario, che me lo ha infilato nel culo ed io, distesa su di lui, vedo Max che si posiziona fra le mie cosce e me lo infila, non davanti, ma anch’esso dietro, insieme a quello di Mario: adesso ne ho due, anche nel culo!
Urlo di dolore e piacere.
«Piano! Piano, che me lo sfondate, però è bello: mi piace! Sì, ancora, più forte!»
Max ci va giù pesante. Mi scopa il culo con colpi devastanti ed io godo davvero senza ritegno.

«Ti stiamo sfondando anche il culo: li senti troia?»
Io sono così sconvolta, che li incito a far di più e riempirmi della loro crema. Mi lasciano assaporare ancora un orgasmo, per poi svuotarsi nel mio culo martoriato. Sento che mi riversano dentro ondate di crema bollente e questo, ovviamente, mi fa godere di nuovo.
«Sì, vi sento! Oddio che bello! Ancora! La voglio tutta dentro! Quanto mi fa godere, sentir la sborra che mi riempie l’intestino! Ancora!»
Si svuotano e poi me li ritrovo davanti alla faccia per ripulirli, lo faccio per bene, all’ultima goccia. Una volta finito, mi guardano, poi si girano verso il cornuto, e si mettono a ridere.
«Allora: sei soddisfatto? È stato come volevi tu? Te l’abbiamo scopata e sfondata in ogni buco, quindi, se sei soddisfatto, ti salutiamo.»
Io, stupita, guardo mio marito e lui, sorridendo, mi offre la sua spiegazione.
«Li ho conosciuti sul lavoro e, parlando, ho fatto veder loro una tua foto, dicendogli che mi sarebbe piaciuto vederla fra due maschi maturi; cosi abbiamo organizzato tutta questa messinscena. I completi sono un regalo per quella meravigliosa troia che sei tu, amor mio!»
Loro si rivestono e mi salutano, mentre io abbraccio il mio adorabile cornuto. È per questo che lo amo: è sempre capace di regalarmi di queste emozioni.

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